Bocconi di vita
La nostra vita così come la nostra evoluzione è segnata da tappe che riguardano il cibo: nasciamo dall’ acqua della madre e approdiamo all’ aria del padre, poi la madre ci nutre con il suo latte finchè il nostro sistema digerente diventa sufficientemente maturo per potere ingerire e digerire anche alimenti, prima semi-solidi poi solidi. Se pensiamo alla nostra evoluzione: prima eravamo anellidi, tubi digerenti che replicavano se stessi nell’ acqua senza evolvere, sempre uguali poi dall’ acqua, abbiamo sviluppato l’ apparato respiratorio, imparato ad utilizzare l’ ossigeno –prima veleno ora elemento vitale, (possiamo stare senza mangiare e bere ma non senza respirare)- siamo passati alla terra e all’ aria. Abbiamo iniziato a respirare, abbiamo iniziato a cibarci di erbe, piante e a mano a mano la nostra esplorazione del pianeta si arricchiva e il nostro cervello aumentava di dimensioni, tutte le pelli di rivestimento e gli organi di contatto con il mondo esterno sono regolati delle parti più recenti del nostro cervello (la parte di cervello che regola il tubo digerente è la più antica, si parla di paleoencefalo….il tronco cerebrale). Con il passare degli anni (centinaia di migliaia), l’ essere umano si è andato formando e ha potuto colonizzare tutte le aree di questo mondo, anche nei climi più impervi, è potuto sopravvivere, come avrà fatto?
Quando siamo nati, se è vero che la madre partorisce, eravamo tutte femmine –non è per marcare il fatto ma le femmine hanno una memoria ancestrale di 540 milioni di anni, rispetto agli uomini che hanno solo 253 milioni di anni- possediamo in noi stesse tutta l’ evoluzione del genere umano. Sarà per questo che nella storia le donne sono state sacerdotesse degli dei, vestali mentre gli uomini sono eremiti, padri del deserto….!!!!… la connessione con il mondo analogico e divino è appannaggio del femminile, checchè ne dicano i maschi razionali, psichici, “destri”!!!!
Grazie poi all’ unione del genoma maschile e femminile in modo promiscuo prima negli animali durante l’ estro femminile (la disponibilità sessuale continuativa è caratteristica dell’ essere umano, psichico, non rientra nella zoologia), poi con la formazione della coppia monogamica e del nucleo familiare con le figure genitoriali, i proto-uomini hanno potuto colonizzare tutte le aree del pianeta e la capacità di adattamento data dalla diversificazione genetica (neotenia, capacità di innovare le proprie caratteristiche in relazione alle condizioni di vita), ha permesso la sopravvivenza. In particolare, la coppia monogamica è nata quando la donna –protodonna- ha imparato che aveva un vantaggio per la sua prole se si accoppiava con un uomo –protouomo- che tornava da lei, la proteggeva e le forniva il cibo, i figli sopravvivevano più a lungo anche se numerosi. Avendo più tempo perché non doveva accudire i piccoli, l’ uomo cacciava con i suoi compagni maschi gli animali poi si spartiva i pezzi e li portava alle rispettive donne. Due aspetti sono importanti, il primo è che a differenza degli animali che si scannano per la femmina –i gatti, i leoni marini durante l’ estro femminile- c’è una riduzione della aggressività tra i simili umani maschi (tant’ è vero che si parla di uomo nei ritrovamenti paleontologici quando vengono a mancare i canini e acquistano importanza –per triturare la carne e per la non necessità di azzannare i simili- i molari, che diventano bicuspidi) e un passaggio da una alimentazione esclusivamente vegetale ad una alimentazione carnivora.
Sicuro è che l’ uomo ha portato un vantaggio evolutivo nella coppia, ma tante volte si dimentica di essere uomo e scade, anzi regredisce alla zoologia e ritorna a perseguire solo un accoppiamento di tipo fisico senza concepire (si concepisce nella psiche e nel corpo), in quel momento è animale, uguale allo scimmione da cui evidentemente proveniamo tutti!!!!!!!….Ne abbiamo di esempi di regressione al cervello rettile tra i maschi ultimamente, eh? Quando invece il maschio concepisce nella psiche e nel corpo diventa uomo ma soprattutto padre e la presa di responsabilità del padre, ci differenzia dall’ animale ed è alla base dello scatto evolutivo più importante che passa attraverso anche un cambiamento delle abitudini nutrizionali. Questo ulteriore salto nell’ evoluzione e nella sopravvivenza degli esseri umani nuovi nati ha permesso il mantenimento della specie e la disseminazione su tutto il pianeta.
Quindi la carne fà bene? Difficile rispondere, oggi è ormai evidente che eccessi di carni, specie se lavorate sono nocivi, acidificanti, addirittura cancerogeni….la situazione si fà dunque complessa.
Questa premessa, per quanto arzigogolata, ci può fare comprendere quale importanza abbia la nostra nutrizione, quanto ha influito sulla nostra evoluzione e quanto ancora influisca sul progresso umano e sul pianeta.
L’ idea di partenza era di formulare un libretto che potesse essere utile a chi vuole orientarsi in cucina e intanto fare un atto di benessere per il suo corpo, poi mi sono accorta che le ricette sono anche totalmente contrarie, negli ingredienti e nella strutturazione, a ciò che vado predicando da qualche anno a questa parte….allora ho pensato: come dobbiamo veramente nutrirci? Va bene assumere quello che ci piace a caso e senza regole o dobbiamo seguire una filosofia, una disciplina che ci incanali verso l’ obiettivo del mantenimento della nostra salute?
Nessuno dei due: nella nutrizione dobbiamo essere intuitivi, osservare e osservarsi, vedere cosa abbiamo a disposizione e ascoltare il nostro corpo, senza giudizio, in alto e in basso come in un’ onda, come un surfista che cavalca la sua onda; ciascuno ha il suo corpo, il suo “sentire”, la sua malattia.
Partendo dal presupposto che siamo liberi pensatori e che possiamo formarci un’ opinione personale sull’ argomento, credo che il mio compito sia di fornire informazioni, piccoli pezzetti di pane, piccoli bocconi che come dei moderni Pollicino, possiate raccogliere e seguire fino ad aprire la porta della vostra felicità. Il segreto per stare bene è essere in equilibrio con noi stessi ed indulgere potentemente alla nostra felicità.
Ritornare verso una nutrizione ricca di cereali integrali, di grani non lavorati, farine grezze, pesce piccolo e fresco, un po’ di carne di buona qualità ma comunque innondata da una marea di verdure crude a pranzo e cotte a cena, tantissimi legumi, ricchi in proteine, zuccheri a basso indice glicemico e veramente carichi di oligoelementi e vitamine è la formula magica che produce questo incantesimo.
Frutta fresca, frutta secca sempre associate e sempre rispettando la stagionalità, altro fattore importante, direi quasi salvavita con lo stress cui siamo sottoposti noi e il nostro cuore.
Cucinare, lavorare il cibo nella propria cucina, assaggiare, sentire i profumi e gli aromi, utilizzare le spezie, per arrivare a fare del cibo una parte integrante di noi. In questo modo il cibo diventa una terapia, si trasforma la materia prima grezza in qualcosa di sublime nel gusto e fondamentale per sostentarci e guarirci. Il cibo trasforma il nostro corpo, lo rende forte, lo aiuta nei momenti di difficoltà, nelle condizioni impervie e lo rialza, lo rimette in equilibrio, permette un adattamento; deve diventare parte di noi per trasformarci in persone più sane, felici e appagate. Trasformati, che il cibo ti trasforma!!!!!
Di certo dunque, dobbiamo nutrirci e di certo se stiamo leggendo, siamo abbastanza cresciuti per masticare, allora il latte di mucca potremmo assumerlo con più parsimonia o quando siamo sicuri della provenienza, visto che tanti sono gli studi che condannano la caseina, la principale proteina del latte; lo utilizzerei al massimo per cucinare, in assenza di intolleranza ai latticini –la lattasi ovviamente dopo lo svezzamento non viene più prodotta dal nostro intestino-, così anche per il burro, molto poco. L’ unica indicazione del latte rimane nei bimbi svezzati piccolini durante l’ età infantile che faticano a crescere, sicuramente li aiuterà ad avere uno scatto di crescita –perché ricco di GH, l’ ormone della crescita- ma dopo la fine dello sviluppo potrebbe causare un incremento abnorme del peso e dei tessuti grassi o malati. Meglio non abusare…
Un altro segreto della nutrizione sana sta nel frazionare il più possibile la giornata con spuntini a base di frutta e frutta secca. Teniamo alto il livello metabolico di base perché il sistema digerente è sempre attivo, non ristagna nulla nel tubo digerente ed in più la frutta che è l’ organo riproduttivo delle piante, è il regalo più meraviglioso che la natura ci fa con tutti i sali minerali e le vitamine che contiene!!!!….gli zuccheri della frutta sono da molti medici condannati senza criterio….in realtà, non sale la glicemia come per i dolciumi (quelli con zuccheri raffinati e industriali) e possiamo ridurre l’ assorbimento intragastrico del fruttosio –lo zucchero della frutta- mangiando insieme alcuni grassi buoni contenuti in noci, mandorle, nocciole, anacardi, masticando accuratamente per evitare problematiche intestinali –specie in chi ha divertitcoli, emorroidi o ragadi- ovviamente non salati (altrimenti ci decolla la pressione!!!). Ne avremo un triplice effetto: un indice glicemico più basso (quindi meno insulina prodotta dal nostro pancreas, quindi le nostre cellule non inglobano tantissimo zucchero dal sangue, anche quelle malate), un ambiente dello stomaco meno acido (quindi meno nausea, reflusso e bruciore, frequenti in coloro che devono fare terapie) e un sangue più fluido (aumenta il colesterolo buono e il rischio di infarto diminuisce, c’è meno stasi); la sera però, meglio mangiare frutta cotta e granella di frutta secca in modo da conciliare il riposo nostro e del nostro stomaco (da provare: 1 MELA COTTA CLASSICA CON GRANELLA DI PINOLI E CANNELLA, SCORZA DI LIMONE GRATTUGGIATA; ANANAS AL FORNO, 2 FETTE SPESSE 1 DITO CON SUCCO DI ½ LIMONE FILTRATO, ½ CUCCHIAINO DI CANNELLA E GRANELLA DI 2 CUCCHIAI DI PINOLI O MANDORLE, A 180 GRADI PER 5 MINUTI; 1 QUADRETTO DI CIOCCOLATO FONDENTE (>70%) A SCAGLIETTE SOPRA 1 PERA COTTA E 1 NOCE BRICIOLATA….idee ottime per chi la sera ha ‘fame di dolci’ o per chi ha dolori muscolari o gonfiori o chi è stitico e la cannella è una spezia dall’ azione ipoglicemizzante.
Nella prima parte della giornata ci affatichiamo sempre molto, perché? Siamo attivi, svegli, parliamo, ci muoviamo se possibile e dunque consumiamo tante energie, anche il nostro stomaco è più attivo, dunque perché privarci del gusto di un buon piatto di pasta, tagliatelle, gnocchi, perché no? L’ aspetto importante è di cercare un grano antico, meno lavorato con più fibre che inducano un picco glicemico meno alto dopo il pasto e con un sugo semplice, di pesce, di legumi (la nostra pasta e fagioli è diventata un piatto gourmet in tutti i ristoranti stellati del pianeta, perché fa bene ed è buono!!!!) o di verdure. A seguire a pranzo, tanta verdura cruda che ci aiuta a digerire –il nostro stomaco è nel massimo della sua potenza triturante e tutte le ghiandole digestive, pancreas e fegato sono attive, simpaticamente attive!!!-, ci facilita l’ alvo ed è ricca di vitamine e oligoelementi.
…ricette e foto di tagliatelle e gnocchi, riso nero.
A cena più o meno presto, siamo sempre stanchi, per cui meglio consumare alimenti cotti e proteine animali (pesce, carne, uova, formaggi con moderazione) o vegetali (cereali, legumi, semi, tutti e tre molto ricchi in proteine vegetali) con una piccole dose di carboidrati (pane magari integrale o di farine antiche poco lavorate con tante fibre ma dolci sull’ esofago e con pochissimo glutine; meglio una leggera tostatura per fare in modo che amidi e lieviti di prima cottura si volatilizzino e diminuisca l’ indice glicemico) e verdure cotte in abbondanza, zuppe di cereali, legumi con o senza pesce.
Quando si è gonfi, infiammati, ammalati –per esempio una semplice influenza o una febbre, un mal di gola- molto utile è frullare e passare al passaverdure sia il cereale che il legume in modo che ogni parte dura sia eliminata e si produca una crema –specie di riso integrale- da insaporire con gommasio (sale marino integrale che non alza la pressione e semi di sesamo ricchissimi in calcio, micronizzati), curcuma (con potente azione anti-infiammatoria sul colon) e olio a crudo meglio extra-vergine o magari una volta a settimana olio di lino, meno buono ma potentissimo sulla fluidificazione del sangue e sull’ effetto anti-infiammatorio perchè ricco di omega 3. Il tubo digerente non fà sforzo digestivo ma si è nutriti perché carboidrati (dal riso integrale o altro cereale o legumi), grassi (dall’ olio) e proteine (dalla germe intera del riso integrale o altro cereale o del legume) sono presenti contemporaneamente. Se poi si usa solo il riso integrale la quantità di rame e manganese, oligoelementi che sfiammano molto le mucose, sarà alta e si otterrà un effetto immediato….insomma un’ aspirina metafisico-nutrizionale!!!!!