L’ attività fisica: una medicina per tutto il corpo
Il benessere dipende anche dalle abitudini quotidiane: mantenere uno stile di vita attivo e seguire un corretto e costante allenamento sono le scelte migliori per garantire salute al nostro corpo.
Il secondo pilastro del programma “Healthy” prevede il ‘walking’ ossia il camminare secondo le nostre possibilità di tempo e fisiche; l’ American Heart Association ha promulgato delle raccomandazioni per il mantenimento di un discreto allenamento del muscolo cardiaco (anche il cuore è un muscolo e va allenato!!!!) e pertanto, si consiglia di camminare almeno 150 minuti a settimana -che mi pare ragionevole anche come impiego di tempo!-.
L’ inattività nuoce gravemente alla salute, la sedentarietà è stata identificata come il quarto principale fattore di rischio di mortalità globale dopo l’ ipertensione arteriosa, il fumo da sigaretta e l’ aumento dei livelli ematici di glucosio, in secondo luogo rappresenta anche un fattore di rischio per l’ insorgenza di alcune malattie come la cardiopatia coronarica, il diabete e i tumori di colon e mammella.
Particolare attenzione va posta alle abitudini dei bambini, in Italia si stima che la maggioranza dei bambini già dal’ età di 6 anni trascorra mediamente due ore al giorno di fronte alla tv e pratichi giochi passivi, ossia non impegnativi fisicamente.
La prevenzione deve iniziare sin all’ infanzia: i bambini che si mantengono attivi durante tutto il periodo della crescita, avranno da adulti, uno scheletro più robusto e da anziani, avranno meno rischio di fratture osteoporotiche. Inoltre è migliore il bilancio energetico e il controllo del peso corporeo.
L’ attività fisica è quindi, un valido alleato per mantenere un bilancio energetico positivo e per controllare il peso corporeo.
Oggi cosa intendo per attività fisica? secondo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità per attività fisica si intende ogni movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che comporti un dispendio energetico, incluse per esempio quelle attività effettuare nella quotidianità come lavorare, giocare, spostarsi, cimentarsi nelle varie attività ricreative; questo tipo di attività fisica è anche detta NON STRUTTURATA, in quanto non è organizzata secondo schemi o programmi predefiniti e finalizzati al miglioramento della forma fisica.
Per stile di vita fisicamente attivo, invece, si intende un tipo di comportamento che nella realizzazione delle varie attività quotidiane dia la preferenza all’ uso dei propri muscoli piuttosto che a quello dell’ uso di macchine. Per esempio, camminare o andare in bicicletta anziché in auto, salire e scendere le scale piuttosto che servirsi dell’ ascensore o scale mobili e così via.
Essere in movimento durante la giornata è quindi importante perché è un primo modo, alla portata di tutti, per mantenersi attivi e in forma. Tuttavia ciò non è sufficiente per garantire il benessere, occorre qualcosa di più, ossia il vero e proprio esercizio fisico o allenamento fisico, detto strutturato perché è caratterizzato dalla’ essere pianificato, programmato, ripetitivo e finalizzato a migliorare uno o più aspetti della forma fisica.
Esistono tipologie differenti di attività fisica, che incidono diversamente sul metabolismo e sulla’ organismo in toto e che apportano benefici diversi. Per esempio, uno dei consigli cardine per il benessere cardiovascolare è quello di praticare attività fisica ‘aerobica’, cosa significa? Questa denominazione fa riferimento alla classificazione dell’ esercizio in base al tipo di impegno metabolico dei muscoli del corpo, secondo tale classificazione si distinguono attività aerobiche e anamorfiche, di potenza, miste alternate, miste massive, di destrezza. Senza addentrarmi troppo nelle definizioni tecniche le attività aerobiche sono quelle nelle quali la produzione di particolari scarti metabolici (acido lattico) nei muscoli non supera la capacità di smaltimento di tali sostanze. andare in bici, camminare a passo sostenuto, correre, nuotare, sciare, pattinare sono i più comuni tipi di attività aerobica, praticabili a qualsiasi età seppur con alcune differenze.
Nell’ attività anaerobica invece, l’ impegno muscolare tale che la produzione di scarti metabolici è superiore alla capacità di smaltimento, il che comporta un accumulo di tali sostanze con conseguente affaticabilità muscolare. E’ ciò che accade durante uno sprint, di corsa o bici o nella marcia specie in salita oppure negli esercizi con i pesi. Tali esercizi richiede e favorisce lo sviluppo della massa muscolare nei singoli distretti impegnati. Sono esercizi più impegnativi dal punto di vista cardiovascolare e per questi motivo vanno praticati in modo graduale e personalizzato. In molte attività poi (vedi il tennis, il calcio…) vi è una normale alternanza tra fasi aerobiche e anamorfiche, quindi un programma di allenamento per dirsi completo dovrebbe prevedere entrambi i tipi di impegno metabolico, con l’ attività aerobica finalizzata a migliorare le prestazioni cardiovascolari e respiratorie e quella anaerobica orientata allo sviluppi della potenza muscolare.
Bene! Spero di avere chiarito i punti affrontati durante l’ ultima diretta.
Ricordate di consumare un frullato di latte di avena/soia/madorle-avocado/banana/mango freschi-mandorle circa 20 minuti prima e 1 yogurt alla soia o magro o intero con frutta a basso indice glicemico (mela verde, pompelmo) e 30 gr di frutta secca o semi (ottimi quelli di girasole per il detox da acido lattico) e di idratavi pre-durante e post allenamento abbondantemente, evitate se potete insaccati, uova o formaggi nelle due ore pre e post per non sovraccaricare il fegato.
Buon walking a tutti e alla prossima settimana con il terzo pilastro sulla nutrizione naturale e istintiva “eat good”!!!!
@lasimodoc