nutrizione e tumori

15 Gennaio 2024 by simonacasadei
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Come oncologa di formazione, mi sono sempre posta la domanda di cosa indicare ai pazienti durante le terapie per nutrirsi in modo da meglio tollerare le stesse terapie e in modo da sinergizzare con esse. Si è iniziato a pubblicare seriamente da circa 15 anni e associazioni come il Fondo Europeo per la Ricerca sul Cancro appartenente all’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha stabilito alcune raccomandazioni come summa dei risultati dei grandi studi.

In sostanza, viene raccomandato di consumare in modo abbondante i cereali integrali (riso integrale, farro, quinoa, miglio, cous cous integrale, grano saraceno, avena) e legumi almeno 1 cucchiaio a pasto (piselli, fave, fagioli, ceci, lenticchie), di consumare abitualmente frutta e verdura e io aggiungo, di stagione e meglio se di derivazione da coltivazione biologica o biodinamica, di mangiare frutta fresca con moderazione ma almeno 2 volte al giorno meglio fuori pasto e in abbinamento alla frutta secca a guscio come noci, nocciole e mandorle, per impedire il picco glicemico che la frutta fresca provoca a causa del fruttosio.

Di consumare semi oleaginosi misti,  aggiungere semi  nello yogurt, per esempio consiglio bianco o keffir da arricchire con cereali come granola di avena integrale o di farro integrale, cioccolato fondente, anche per colazione

Di consumare pesce, meglio se pescato e fresco, di ridurre tutte la carne in generale ma più la carne rossa e di eliminare la carne lavorata entrata come classe 1 nella classificazione dello IARC (dunque c’è evidenza di una cancerogenicità per l’ uomo), di eliminare le bibite gassate, lo zucchero anche se di canna, il sale fino e tutte le farine raffinate (quelle che noi chiamiamo 0-00 e che sono spesso in pasta o merendine o biscotti confezionati)

Viene consigliata una dieta varia, bilanciata nei pasti e rispondente al fabbisogno del paziente.

Ultimamente con il nascere di una oncologia sempre più tailored sul paziente, cioè cucita ad hoc, personalizzata in base alle caratteristiche genetiche del tumore e della persona, dello stadio e delle condizioni e basata sulla educazione del sistema immunitario a rispondere ad un certo tipo di tumore, si consiglia di personalizzare anche la nutrizione e di prestare particolare attenzione al microbiota (quell’ insieme di micro-organismi che popolano le nostre mucose in particolare il tubo digerente, che rappresenta un organo vero e proprio e che condiziona non solo il metabolismo energetico, del glucosio ma anche la produzione di neurotrasmettitori come la serotonina modulando l’ umore e anche la risposta immune alle noxe infettive e il tono immunitario globale).

Il paziente in terapia va studiato, visitato, ascoltato per permettere una nutrizione adeguata e ad hoc per il problema presente; talora molte donne operate di tumore mammario, mandate in menopausa farmacologica, aumentano di peso con accumulo di grasso viscerale e aumento dello stato infiammatorio e della sindrome metabolica con aumento conseguente del rischio di recidiva. Devono rientrare nel peso e nelle caratteristiche di tessuto adiposo normali per queste (tessuto adiposo viscerale ridotto).

Molto spesso succede che i pazienti in terapia da tempo perdano troppo peso, -massa magra- e venga loro consigliata una terapia nutrizionale parenterale che li aiuta da un lato ma impedisce dall’ altro una nutrizione corretta perché talora altera il senso di appetito, già basso in molti; per cui dovere dell’ oncologo è anche di prescrivere una nutrizione in grado dei aiutare il paziente a prevenire la cachessia, -questo è stressato anche negli ultimi congressi-. Nel 2024, i pazienti oncologici possono sopravvivere con una buona qualità di vita, facendo le terapie e mantenendo un peso e una struttura fisica normale. Per questo si deve associare una moderata attività fisica sempre.

In generale i 3 pilastri della nutrizione in oncologia sono questi:

1- ridurre i picchi glicemici

2- ridurre lo stato infiammatorio

3- ridurre i fattori di crescita

Tutta la nutrizione va costruita poi ad hoc sul paziente conoscendo alla perfezione gli alimenti e le loro proprietà e permettendo così un’ azione sinergica con le terapie e di supporto per il paziente stesso.

Spero possa essere stato utile.

La Vostra doc

 

simonacasadei

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