La neofobia alimentare indica il rifiuto di provare nuovi alimenti e nuovi sapori. Neofobia deriva dal greco ‘neos nuovo e phobos paura) e vuol dire rifiuto, profonda paura per le cose nuove. L’ atteggiamento neofotico si manifesta soprattutto con frutta e verdura ma anche con alcuni alimenti di origine animale come il pesce. Il rischio è che venga compromessa la qualità della nutrizione del bambino, la biodiversità e ciò comprometta la crescita, lo sviluppo fisico e mentale.
Il fenomeno è diffuso in circa il 20/30% dei bambini, dallo svezzamento con un picco tra i 2 e i 6 anni, talvolta permane in età adulta ma generalmente migliora con il passare degli anni.
Pare che nel sesso femminile vi sia una predisposizione genetica mentre nel sesso maschile il fattore ambientale agisce più strettamente (abitudini familiari, amicizie). L’ atteggiamento di rivolta nei confronti dei genitori e la sicurezza in cibi noti, sono altri fattori che determinano la neofobia, ma anche ad un senso di piacere nel cibo meno marcato che può sfociare in età adolescenziale in un disturbo del comportamento alimentare (come ortodossia o anoressia nervosa).
Va ricordato che il meccanismo di ricompensa utilizzato spesso dai genitori va evitato per non rinforzare il concetto di cibo extra e non abituale.
La selettività alimentare (o pickiness) va distinta dalla neofobia, perché si basa sulla scelta mirata di certi alimenti in modo esclusivo e non il rifiuto di alcuni alimenti, ma anche la selettività può sfociare in gravi disturbi sia fisici che psicologici.
Si può affrontare la neofobia con la desensibilizzazione attraverso l’ esposizione graduale a nuovi alimenti che devono essere presentati in modo gradevole, con gusto vicino a quello del bambino e modellando le reazioni parentali in modo positivo per associare il cibo ad una emozione positiva.
In generale ritengo che una educazione alimentare svolta in ambiente scolastico sarebbe ideale per fare capire ai bambini che il cibo è un alleato della nostra salute e che può essere buono anche se di colori o forme diverse dall’ abituale consumato .
A questo proposito, suggerisco a tutti i genitori di creare un ambiente sereno di consumo del pasto cercando di variare il menù ogni giorno e mangiando gli stessi alimenti dei figli sempre con emozioni di soddisfacimento dopo il pasto e gioco e suggerisco a chi progetta e cucina i menù delle scuole e degli asili di creare dei piatti gustosi, semplici ma vari seguendo uno schema bilanciato e senza eccedere in carboidrati semplici o proteine animali.
Spero possa essere stato utile.
Buon week end
la Vostra doc